Un po’ di storia della Regione di Murcia di Maria Luisa Perissinotto e Giuseppe Priolo

Gli inizi

Le testimonianze più antiche della presenza umana nella Regione di Murcia risalgono a più di un milione e mezzo di anni fa e sono costituite da resti di attrezzi in selce. Sebbene esistano resti che attestano la presenza dell’uomo di Neanderthal, Cromagnon e della cultura neolitica, è solo in piena età del ferro che la popolazione di questo territorio mostra un alto grado di evoluzione. Nel periodo iberico si registrano un importante sviluppo agricolo e un’intensa attività commerciale.

Murcia romana

Questa epoca inizia con la conquista da parte di Scipione, nel 209 a.C., di Carthago Nova (l’antico insediamento iberico di Mastia, fu occupato e ribattezzato Carthago Nova nel 223 a.C. da Asdrubale, a capo dell’esercito cartaginese), un importante centro economico e politico del mediterraneo occidentale. L’importanza di questa città era dovuta soprattutto ai ricchi giacimenti minerari distribuiti lungo il litorale murciano. Invece nelle zone interne della regione la romanizzazione portò solo alla creazione di alcuni villaggi rustici scarsamente popolati.

Il dominio arabo

Nell’anno 713 il generale Abdelaziz giunge nella regione, scontrandosi a Cartagena con l’esercito ispanico-visigoto di Teodomiro. Con la fondazione della città di Murciya (Murcia) da parte di Ab ar Rahman II nell’anno 825 inizia un periodo di boom economico. Gli arabi sfruttano il corso del rio Segura, vicino alla città, per creare una complessa rete di canali, vasche, acquedotti, e coltivare i fertili terreni. Fino alla seconda metà del secolo XI Murcia non è un regno indipendente e la città è sottoposta al vassallaggio ai re di Almeria. Con l’indipendenza, conquistata nel 1224 secolo, Murcia si trasforma in un grande centro politico ed economico, come testimoniano la realizzazione numerose di opere pubbliche, soprattutto edifici religiosi e fortezze.

Tuttavia, la pressione esercitata della Castilla e i disordini politici di Lorca, Mula, Cartagena e Aledo, generano un periodo di instabilità. Il risultato è che nel 1243 il regno di Murcia si sottomette a Castilla. In seguito, nel 1375, Castilla e Aragon firmano un accordo definendo i confini dei due regni. L’instabilità della frontiera persiste però fino al 1492, quando avviene la definitiva conquista di Granada, dando inizio ad epoca di maggior equilibrio.

Età moderna

Con il conseguimento della pace inizia una fase di rapida crescita economica e demografica; durante il XVI secolo si assiste alla fioritura di tutte le città del regno. L’alternanza di epoche di sviluppo con altre di forte decadenza è una costante nella storia di questa regione. Così il secolo XVII è segnato da grandi siccità, epidemie e scarsità di alimenti. Dopo la Guerra di Successione (1702-1713) si verifica una nuova ripresa: aumentano enormemente le superfici coltivate, si ampliano le zone di irrigazione, aumenta la popolazione e si intensifica l’attività commerciale. Questo sviluppo economico si riflette ovviamente anche sulla costruzione di edifici: viene terminata la Cattedrale di Murcia, iniziata nel 1394, e si costruisce l’Arsenale di Cartagena.

Murcia contemporanea

Dopo questa epoca dorata, il secolo XIX inizia con una nuova crisi dovuta ad un periodo di siccità, seguito da forti inondazioni e aggravato dalla guerra contro Napoleone. Bisogna arrivare alla metà del secolo perché questa situazione si rovesci: l’attività economica si concentra nello sfruttamento dei giacimenti minerari, iniziando così il processo di industrializzazione. La regione arriva al XX secolo con una situazione precaria, basata su un’industria con capitali stranieri ed un commercio che non è stato capace di varcare i confini regionali. Con la dittatura di Primo de Rivera (1923-1929) Murcia inizia a seguire il ritmo del resto del paese, potenziando l’industria (settore delle conserve, agrumi e peperoncini) e modernizzando il settore agricolo. Nel 1936, durante la guerra civile spagnola, Murcia fu scenario di dure battaglie e molte delle sue chiese furono date alle fiamme.

Il Patrimonio storico-artistico

Della lunga storia di questa regione rimane un vasto patrimonio artistico, a cui si aggiungono i resti preistorici del dolmen di Bagil e le pitture preistoriche della Cueva de los Monigotes, a Calasparra, lungo il rio Segura. A Cartagena si possono strade, edifici e un magnifico teatro, tutti di epoca romana. Degli albori del cristianesimo rimangano i resti di una basilica paleocristiana ad Algezares e le rovine della città romano - visigota di Begastri. La presenza islamica ha lasciato tracce in tutta la regione murciana; molto interessante, per lo stato di conservazione e per i dati che offre, è il complesso urbano di Medina Siyasa, presso Cieza. La Murcia medioevale - cristiana è rappresentata da numerosi castelli nella valle del Guadalentin e nella zona nordorientale :la Torre Alfonsina a Lorca, la fortezza di Moratalla e quella di Aledo. Durante il rinascimento furono eretti molti edifici religiosi, come la magnifica collegiata di San Patricio a Lorca. Di questa epoca sono interessanti le Torres Vigias, ripartite lungo la costa e costruite a difesa contro le incursioni dei pirati berberi.

Lo splendore dell’epoca barocca si osserva in opere civili come l’Almudi, antico deposito del grano, o nel centro d’arte dell’Ayuntamento di Murcia, o ancora nel muro di contenimento edificato lungo il rio Segura. Tra le costruzioni religiose, spicca il Monasterio de los Jeronimos, la facciata barocca in marmo rosso del Santuario di Vera Cruz a Caravaca e il Palacio de Guevara a Lorca.

L’epoca neoclassica e moderna sono rappresentate dal Casino di Murcia, in vari edifici a Cartagena e nel bellissimo mercato di La Union.

La Catedral de Santa Maria a Murcia merita un capitolo a parte; la sua costruzione è durata 600 anni, causando una sovrapposizione di stili architettonici; questa sontuosa cattedrale fu edificata nel 1358 sul sito di una moschea. I lavori di costruzione cominciarono in stile gotico, ma nel XVI secolo l’edificio fu in parte ristrutturato e, a partire dal 1748, sottoposto a profonde modifiche, compresa l’aggiunta di una facciata barocca. Al suo interno è da vedere la cinquecentesca Capilla de Junteron, costruitas in stile rinascimentale da Jeronimo Quijano; la sua torre, alta 92 metri, è il simbolo della città.

Tra i numerosi musei ricordiamo quelli archeologici di Murcia, Calasparra, Cieza, il museo delle belle arti di Murcia, il museo di archeologia marittima di Cartagena, il museo delle miniere di La Union.

La Costa Calida

La Costa Calida (costa calda) si estende, dal Mar Menor (mar minore) ad Aguilas nel territorio di Cartagena. Il Mar Menor è una laguna di 170 Km2 di acqua salata, separata dal mare da una stretta striscia di terra lunga 22 Km e conosciuta come La Manga. Con una profondità media di 7 m, l’acqua del Mar Menor è così calda che ci si può nuotare tutto l’anno, e avendo un alto contenuto di sale e di iodio è ritenuta molto terapeutica, e ci si possono fare fanghi caldi nella località Mota de la Calcetera (vicino a Lo Pagan).

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